
Teatro in carcere: il maestro burattinaio Mariano Dolci alla Casa di Reclusione Femminile di Giudecca
Nell’ambito del progetto teatrale “Passi Sospesi” di Balamòs Teatro alla Casa di Reclusione Femminile di Giudecca, Mercoledì 6 dicembre 2017, alle ore 16.00 (ingresso riservato agli autorizzati), ci sarà un incontro del maestro burattinaio Mariano Dolci con le donne detenute della Casa di Reclusione Femminile di Giudecca.
Da tempo i burattini, le marionette e le sagome del teatro d’ombre, tutti strumenti per rappresentazioni teatrali, non si incontrano esclusivamente nelle mani degli artisti dello spettacolo, ma anche in diversi altri contesti come le comunità infantili, le scuole, i musei, le carceri, i luoghi del disagio (non sempre riservati soltanto all’infanzia) o dove si svolgono diverse attività di cura. In questi contesti, pur non escludendo a priori momenti spettacolari, ci si propone piuttosto di consegnare un linguaggio espressivo, per favorire l’espressione e la comunicazione promuovendo la relazione, la presa di coscienza, la costruzione o il rafforzamento dell’identità. La scelta del dialogo è riconducibile al desiderio di far emergere dallo scambio di idee, un’esperienza unica sia dal punto di vista umano che dal punto di vista artistico, quello della ricerca espressiva e pedagogica: quella di Mariano Dolci, che per più di trenta anni ha coordinato il Laboratorio di Teatro di Animazione “Gianni Rodari” a Reggio Emilia, dove ha collaborato alle sperimentazioni pedagogiche di Loris Malaguzzi per le scuole Comunali dell’Infanzia e non solo. […] Dalla premessa del libro a cura di Vito Minoia “Mariano Dolci. Dialogo sul trasferimento del burattino in educazione” (Edizioni Nuove Catarsi, Urbino, 2009)
Il progetto teatrale “Passi Sospesi” attraverso una serie di iniziative, incontri, conferenze, spettacoli, dentro e fuori la Casa di Reclusione Femminile di Giudecca, ha come obiettivo quello di ampliare, intensificare e diffondere la cultura teatrale dentro e fuori gli Istituti Penitenziari ed è inserita all’interno di una rete di collaborazioni che comprende il Coordinamento Nazionale di Teatro in Carcere, l’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, il Teatro Stabile del Veneto, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, il Centro Teatro Universitario di Ferrara e la Regione del Veneto.