STORIE SCONTE – Casa Circondariale S.A.T. di Giudecca

Con lo spettacolo teatrale itinerante “Storie Sconte” diretto da Michalis Traitsis, ispirato a Corto Maltese e all’immaginario di Hugo Pratt, si è concluso il progetto teatrale “Passi Sospesi” 2006 – 2007, presso la Casa Circondariale S.A.T. di Giudecca. Allo spettacolo hanno collaborato il musicista Roberto Manuzzi, la coreografa Elena Souchilina, il designer Carlo Tinti, ed è stato presentato presso gli spazi aperti dell’Istituto Penitenziario veneziano Lunedì 24 Settembre 2007.

 

Corto Maltese, il protagonista più celebre di Hugo Pratt, compie quest’anno quarant’anni.
Corto Maltese, il cui nome potrebbe discendere da “Corte dei Maltesi”, a Venezia, è figlio di un marinaio inglese della Cornovaglia e di una zingara di Gibilterra. Soprattutto è un uomo dal cuore d’oro, tollerante e amico degli umili e degli oppressi. 
Lo stile di vita di Corto Maltese sta nel vagabondare che lo porta in ogni luogo del mondo. Corto Maltese rappresenta un eroe d’altri tempi: disincantato, ma sognatore, apparentemente distaccato ma con un profondo senso dell’amicizia e della lealtà, spericolato ma sempre responsabile delle proprie azioni, custode di memorie e proteso a vivere nuove storie. 
Lo scopo di Pratt, nel proporre le tante storie del Maltese attraverso il mondo intero, era stimolare la curiosità del lettore, portarlo all’approfondimento e all’acquisizione del sapere, anziché offrirgli soluzioni. Lasciarlo libero di procedere lungo la propria sensibilità; questo è il fine di Corto Maltese, uno dei più opportuni compagni di viaggio, con cui è bello partire per perdersi in un universo persino più magico e avventuroso.
Nelle sue storie tutto sembra ritornare: le situazioni, i personaggi e anche le stesse storie. Tutto sembra essere legato alla magica circolarità delle fiabe, ma non è vero. Il segreto o se vogliamo la rivoluzione di Pratt sta nel fatto di essere riuscito a spezzare la circolarità delle fiabe per aprirle a nuovi orizzonti.
Corto Maltese è un pretesto per raccontare, per commentare, illudere e illudersi, giocare con la magia e fare poesia, cercare di fermare i pensieri, le parole, i segni.
Se sotto il profilo artistico la saga di Corto Maltese è un opera ad altissimo livello, sotto il profilo esistenziale è una chance: una carta da giocare per stuzzicare la vita.
Per capire tale personaggio occorre soprattutto affidarsi alle parole del suo ideatore, Hugo Pratt: “Corto Maltese è la somma di nuove esperienze cominciate quando io, emigrante nel 1949, ho lasciato l’Italia scegliendo l’Argentina come il paese per la mia maturità, dopo un’infanzia veneziana e un’adolescenza passata in Africa. Questo mi ha permesso di diventare un uomo di mondo, dato che sono sempre stato con la gente di tutto il mondo. Corto Maltese è la somma di tanta gente e di tante cose, è la somma di varie culture, letture e pensieri.”
Un uomo eternamente situato in un crocevia dove si incontrano la nostalgia e il sogno del domani, di una carta possibile da giocare. Una condizione esistenziale che lo rende vicino a chi vive, passo dopo passo, sospeso tra dimensioni temporali distanti, il passato e il futuro; a chi si arrabatta per provare a riempire quella distanza con le storie del tempo presente, in svariati modi. Questo spettacolo è uno dei tanti. 
Ancora Pratt: ” La nostalgia, di cosa? Di certe cose che ho vissuto, di certe cose che ho perduto, di certe cose non esaurite. Ecco dove va a finire la nostalgia. Poi ti può venire lo stesso perché hai esaurito una cosa e vorresti ritrovarla, perché ti manca.”

“… Corto Maltese, una vita di immagini
che ci fa intravedere quando ci conduce attraverso le porte di Venezia,
una dentro l’altra, come in un atto d’amore.
Cosi in carcere, dietro una lettera, un pacco, un ricordo, una somiglianza, una canzone, un bicchiere di vino, si costruisce una trama di immagini nel palcoscenico dell’esistenza…”

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