STORIE ITALIANE – Centro Teatro Universitario di Ferrara

Lo studio teatrale “storie italiane”, ha concluso il laboratorio teatrale “Linguaggi dell’attore e del teatro” dell’anno accademico 2010-2011, condotto da Michalis Traitsis presso il Centro Teatro Universitario di Ferrara ed è stato presentato per la prima volta il 16 Luglio 2011, presso il cortile del Palazzo Tassoni, Centro Teatro Universitario di Ferrara.

 

“… C’è una donna felice di danzare sotto l’occhio della luna. C’è il sindacalista, difensore del diritto alla terra, che sulla terra viene giustiziato e lasciato morire. E c’è il “pupo” siciliano che riverndica un briciolo di libertà dal suo “puparo” dismettendo per una volta i panni della marionetta. Spezzonni luminosi, e dolorosi insieme, di storie italiane. Un rincorrersi di monologhi intorno all’idea d’Italia, che ora evocano il viaggio, come suggeriscono le parole in lingua tedesca di Joann Goethe, ora ammoniscono per il futuro, nel caso di Pier Paolo Pasolini che si rivolge ai giovani del suo tempo, apostrofandoli come “generazione sfortunata”. Salti nello spazio e nel tempo, che solo il teatro consente. “Io non augurerei a un cane o a un serpente, alla più bassa e disgraziata creatura della terra, io non augurerei a nessuna di queste ciò che io ho dovuto soffrire per cose di cui io non sono colpevole”, tuona la voce immortale di Bartolomeo Vanzetti, incorniciata dalle note di “Here’s to you”, mentre un boia impersonale, dal volto coperto di nero, procede inesorabile la sua missione. Un repentino cambio di scena, e gli attori entrano per salutare idealmente la platea. Prendono in prestito il finale tratto da “Le città invisibili” di Italo Calvino. Una riflessione su come sopravvivere all’inferno dei viventi. Adesso il monologo lascia il posto ad una situazione corale. “Un senso” di Vasco Rossi immortala in modo efficace il momento. Il sogno sembra finire con gli applausi, ma in teatro non scorrono mai i titoli di coda…”
da una nota critica di Giuseppe Malaspina 

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