ELDORADO – Centro Teatro Universitario di Ferrara

Con lo spettacolo “Eldorado” si è concluso il laboratorio teatrale “Linguaggi dell’attore e del teatro” dell’anno accademico 2008-2009, condotto da Michalis Traitsis presso il Centro Teatro Universitario di Ferrara ed è stato presentato per la prima volta il 29 Giugno 2009, presso il cortile del Palazzo Tassoni, Centro Teatro Universitario di Ferrara.

“… l’erba sarà rigogliosa e gli alberi carichi di frutti.
L’oro scorrerà sul fondo dei ruscelli e cave di diamanti a cielo aperto rifletteranno i raggi del sole.
Le foreste vibreranno di selvaggina e i laghi saranno colmi di pesci.
Tutto sarà più dolce laggiù.
E la vita passerà come una carezza.
L’Eldorado!
L’Eldorado l’avevano in fondo agli occhi…”

”Eldorado” nasce dalle suggestioni provocate dalla lettura dell’omonimo romanzo di Laurent Gaudé sul tema dell’immigrazione clandestina.
L’Eldorado è nella testa dei clandestini, “è una forza enorme – dichiara Gaudé – è un sogno che permette loro di avanzare, non è una menzogna. Eldorado è il desiderio di partire e di arrivare e questo sogno è vero”.

Due viaggi, da Sud e Nord e da Nord a Sud. Due personaggi diversi ma con punti in comune. Due viaggi con momenti di vergogna per entrambi, ma anche di grande umanità.
Dietro tutto questo la leggenda di Massambalo, il dio degli emigranti.

Salvatore Piracci da anni è al comando di navi che pattugliano i mari, salva i clandestini che fanno naufragio, ma li condanna anche ad una vita di umiliazioni e difficoltà.
In seguito ad una crisi di coscienza si sente in qualche modo complice degli scafisti e decide di compiere il viaggio al contrario, verso l’Africa, nella direzione opposta a quella di chi parte in cerca dell’Eldorado.
«Non lo voglio tutto questo potere sulla vita degli uomini. Non si fa questo mestiere per tentare di salvare le stesse persone che poi bisogna arrestare», confessa a un amico prima di bruciare i ponti dietro di sé. E comincia la sua discesa agli inferi, seguendo il percorso dei migranti verso «l’Eldorado europeo»: carrozzoni sovraccarichi in mezzo alla polvere, lunghi giri per evitare le frontiere, attese interminabili nei territori di nessuno, agguati e raggiri, cimiteri di sabbia e cimiteri marini.
Dal Sudan alla Libia, come il giovane Soleiman. E, quando non funziona, si passa per Ghardaia, in Algeria. Per raggiungere il Marocco e poi la Spagna. Ceuta e Melilla: un altro tentativo tragico di penetrare nella fortezza Europa.

Nello studio teatrale affrontato dagli allievi del CTU s’intrecciano personaggi e vicende a costruire immagini che oltrepassano il paradigma della migrazione per fare riflettere sulla condizione umana e sul percorso morale degli individui.

 

ENGLISH
“Eldorado” is a moving fable about the power of luck, persistence and hope grounded in the often tragic reality of modern-day immigration. Captain Salvatore Piracci has sailed for twenty years along the Italian Coast, intercepting boats with clandestine North African immigrants who risk everything in hopes of reaching the continent of their dreams: the new Eldorado. But when a woman-haunted by her son’s death during an illegal crossing-visits Piracci, she forces him to question the validity of his border-patrolling mission. Meanwhile, two brothers struggle against the odds to leave Africa for Europe, only to be separated when the elder brother’s past returns to stop him from reaching the promised land. At a time when debates over immigration and national identity dominate the news headlines in Europe and “Eldorado” offers a unique portrait of the individuals who compromise their illusions and endanger their lives in search of a better existence.

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